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Gestione dello stress

Che stress la scuola e i voti, che stress i genitori con i loro ghiribizzi, che stress i corteggiatori grassi, ma soprattutto che ansia l'amore, che megastress!
C. Nöstlinger, CHE STRESS, 2006

Senti la pressione delle "richieste" e aspettative degli insegnanti?

Come gestisci i ritmi della scuola e delle attività sportive?

Quanto tempo dedichi ad attività di rilassamento?

Ascolti i segnali del tuo corpo?

Cos'è

E' l'abilità di:

  • riconoscere il proprio stato di stress
  • risalire alle cause che provocano le tensioni nella vita quotidiana

Gestire lo stress significa:

  • tornare ad uno stato di benessere psicofisico,
  • trovare strategie per modificare l'ambiente oppure noi stessi, ovvero: i pensieri, le emozioni, le reazioni abituali

Galimberti definisce lo stress "reazione emozionale intensa a una serie di stimoli esterni che mettono in moto risposte fisiologiche e psicologiche di natura adattiva" (Galimberti – Dizionario di psicologia, 1992 UTET) ... quindi lo stress è qualcosa che noi fatichiamo a controllare e a cui cerchiamo di rispondere con un comportamento che si adatti alla situazione.

Per gestire lo stress è necessario riconoscere le cause di tensione e di stress della vita quotidiana e delle situazioni eccezionali che la vita ci pone. Gestire lo stress significa trovare strategie per modificare lo stato in cui ci troviamo, intervenendo sull'ambiente oppure su noi stessi, modificando:

  • i pensieri
  • le emozioni
  • le azioni
  • le nostre reazioni abituali.

Perché svilupparla

Galimberti aggiunge "Se gli sforzi del soggetto falliscono perché lo stress supera le capacità di risposta, l'individuo è sottoposto a una vulnerabilità nei confronti della malattia psichica, di quella somatica o di entrambe" , in sintesi è fondamentale imparare a gestire lo stress per rafforzare la nostra salute fisica, psichica e sociale.

"Scuola, ufficio, piscina, corso d'inglese. Chi più ne ha più ne metta. Ma alla fine le piccole e grandi incombenze quotidiane, se affrontate con ansia da parte dei "grandi", finiscono per trasmettere ai figli insicurezza e persino qualche malattia. Quando mamma e papà sono sotto pressione, i bambini, infatti, diventano più vulnerabili. A dirlo è una ricerca pubblicata sulla rivista BRAIN, BEHAVIOUR AND IMMUNITY, secondo la quale lo stress dei genitori potrebbe essere la causa di piccole e grandi patologie dei bambini. Lo studio, condotto da Mary Caserta del dipartimento di Pediatria della Rochester University e coordinato dal pediatra e immunologo Xia Jin, ha coinvolto i genitori di 169 bambini tra i 5 e i 10 anni. La salute dei piccoli è stata monitorata per tre anni ed è emersa chiaramente una relazione: i bambini i cui genitori sono più stressati si ammalavano di più e più spesso. In realtà gli studi che hanno dimostrato gli effetti negativi dello stress sul fisico, oltre che sulla mente, sono numerosissimi, ma finora nessuno aveva pensato di studiarne gli effetti indiretti sui familiari.

Gli esperti Usa hanno pensato, quindi, di testare l'effetto dell'esposizione allo stress altrui sui più indifesi, cioè i bambini. Per prima cosa è stato chiesto a un gruppo di genitori di monitorare attentamente, compilando un diario, lo stato di salute dei propri figli. Poi, ogni sei mesi, i genitori sono stati sottoposti ad approfonditi test psicologici per valutare il loro livello di stress e ansia. Ne è emerso che per ogni punto in più sulla scala dello stress di mamma e papà (secondo i parametri diagnostici usati dai medici), i figli hanno il 40% in più di possibilità di ammalarsi e il 70% di presentare sintomi febbrili."

Fonte: IL SOLE 24 ORE - Salute

Come svilupparla

Ognuno di noi reagisce in maniera diversa e soggettiva allo stress e spesso il primo campanello d'allarme di quanto stiamo provando arriva dal nostro corpo. E' importante acquisire consapevolezza di quelle che sono le nostre reazioni abituali allo stress, perché posiamo così verificare che alcune reazioni sono efficaci mentre altre addirittura aggravano la situazione.

Uno studio ormai classico sulle strategie di coping (cioè l'insieme degli sforzi cognitivi e comportamentali che si mettono in atto per controllare specifiche richieste interne e/o esterne che vengono valutate eccessive rispetto alle risorse personali percepite) nel corso di malattie croniche (Scharloo, Turner, Jensen e Romano, 2000) hanno evidenziato che le modalità con cui una persona affronta la sua malattia influenzano significativamente il suo benessere psicofisico ed in particolare si sono rivelati utili 3 atteggiamenti:

  • l'esprimere le proprie emozioni
  • l'essere attivi
  • il pensare positivamente

Qui di seguito trovi il primo di alcuni consigli per GESTIRE LO STRESS.

Ascolta il tuo corpo – Prenditi il tempo di passare in rassegna il tuo stato fisico (Bastano pochi secondi) dai piedi alla testa. Prendi consapevolezza di dove sono situate le tensioni o i punti più rilassati, dove senti fastidio o dove senti buone sensazioni e cerca di capire se ci sono eventi o stati d'animo che producono tali sensazioni a livello fisico. I segnali del corpo sono un primo campanello di allarme dello stress.

UN SEMPLICE STRUMENTO PER GESTIRE LO STRESS

L' "Esercizio della calma"

Questo è un piccolo esercizio per ritrovare la calma, adatto anche ai bambini.

Mantenere la calma aiuta a essere pronti a risolvere i problemi e a gestire quei momenti in cui ci si sente spaventati, infastiditi o agitati.

Ecco 4 semplici passi:

1 - Dì a te stesso:

  • "Fermati e guardati intorno"
  •  "Stai calmo"

2 - Inspira profondamente e lentamente dal naso contando fino a 5

3 - Trattieni il respiro contando fino a 2

4 - Espira lentamente dalla bocca contando fino a 5

Ripeti tutto fino a quando non ti senti calmo.

NB: l'esercizio deve essere praticato e imparato prima che ce ne sia bisogno, non si può imparare quando NON si è calmi.

le 10 lifeskills
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